Il mito di Sisifo

Like a rolling stone!

Hai presente quella sensazione che ti assale quando sai di impegnarti tanto e di non ottenere mai nulla? Sì, anche quello è un Dejaloop! Doveva saperlo molto bene (o forse no) un certo Sisifo.

Se sei stato un bravo studente e la memoria non ti inganna, potresti ricordarti di questa storia della mitologia greca a cui si ispirò persino Dante per l’eterno supplizio riservato all’Inferno agli avari e ai prodighi.

Sisifo, prima di diventare l’emblema della fatica inutile, era stato un uomo scaltro, quasi un criminale. Dopo un inganno inflitto dagli Dei, iniziò lui stesso a farsi furbo e a ingannare gli altri, inclusi Zeus, Ade e la Morte stessa. Delle sue gesta da vivo poco ci importa, a meno che non si vogliano leggere le sue bravate come un eterno ripetersi di comportamenti sbagliati (sì, esatto, ancora un Dejaloop). Piuttosto, è la sua punizione divina a interessarci.

Sisifo è infatti costretto a sospingere un enorme masso su una ripida collina. Non lo fa inutilmente, ma spinto da un desiderio: la promessa di diventare immortale qualora riuscisse a portare il grosso peso fino alla vetta. Il gioco vale la candela, giusto? Peccato che, non appena manchi poco a realizzare il sogno della vita eterna, il sasso inevitabilmente rotoli giù, costringendo Sisifo a ripetere ancora, ancora e ancora la lunga scalata alla vetta. Per sempre, senza nessuna possibilità di riuscita.

Ma lui, ovviamente, non lo sa. Forse è ancora laggiù, nel Tartaro, a spingere quel dannato sasso lungo la salita, senza fermarsi a chiedersi perché finisca sempre per tornare inesorabilmente giù, verso la pianura. E se non è un Dejaloop questo!

Hai vissuto o stai vivendo un Dejaloop?

Raccontaci la tua storia: è il miglior modo per aiutare te stesso (e gli altri) a prendere consapevolezza del Dejaloop. Fidati di noi: i risultati saranno sorprendenti! 

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