Dejaloop che?

Nella vita di tutti i giorni, quanto spesso ci capita la sensazione di aver già vissuto una situazione?
Ma io questo l’ho già visto” è il pensiero che passa tipicamente per la testa. In gergo lo chiamiamo deja-vu. In questo nome esotico riconosciamo quasi un potere magico, un imprevisto eccezionale nel vivere quotidiano.

Esistono però altre situazioni che ripercorriamo ciclicamente, al lavoro o a casa o con gli affetti, e di cui neanche ci rendiamo conto. Qualcosa tutt’altro che eccezionale, anzi, quasi all’ordine del giorno. Qualcosa di così abitudinario che rappresenta il nostro deja-vu quotidiano!

Azioni ripetute, schemi mentali ricorsivi, abitudini: possiamo dare loro mille nomi diversi, ma noi ne abbiamo scelto un altro, ed è Dejaloop. Sì, perché tutte queste operazioni così scontate e così automatiche generano in tutti noi dei veri e propri cicli che si autoalimentano: dei loop che ci legano e, a volte, non ci lasciano via di uscita.

È difficile allontanarsi da una strada che riteniamo così abituale e conosciuta. Spesso però non ci accorgiamo davvero di quanto sia tortuosa: una strada senza inizio e fine, che ci riporta continuamente sui nostri passi, senza farci davvero mai andare avanti. Esatto: questo è un Dejaloop!

Accorgersi di un Dejaloop non è cosa facile. Ci siamo così immersi dentro che è quasi impossibile farlo da soli. Ma un osservatore esterno non ha questi problemi. Anzi, è più facile che qualcuno a noi vicino ci faccia notare di essere protagonisti di un Dejaloop. Qualcuno, là fuori, può aiutarci a prenderne consapevolezza. E quando questo succede, allora sì che inizia un vero viaggio… senza ritorno!

Che cos'è il Dejaloop

Teorizzare qualcosa di nuovo non è cosa semplice.
Per fortuna, ci sono tanti spunti dalla vita quotidiana per inquadrare davvero che cos’è il Dejaloop!

Che cos'è il Dejaloop

Dejaloop è semplicemente il nome che possiamo dare a quelle azioni della vita quotidiana che ripetiamo senza accorgercene e che creano un “loop” inconsapevole nel nostro modo di pensare, di lavorare, di vivere a contatto con gli altri! Una situazione molto comune, che non è detto sia giusta o sbagliata. Il Dejaloop è giusto finché ci dà la sicurezza della routine e delle regole per condurre una vita serena; diventa sbagliato quando invece ci impedisce di esprimere veramente noi stessi, di affrontare nuove avventure inaspettate, oppure quando ci imbriglia e non ci lascia via di scampo. Nel bene o nel male, tutti noi ci dovremmo impegnare per riconoscere e analizzare i nostri Dejaloop, e solo in seguito capire come liberarsene (solo se sarà necessario!)

Il ruolo dell'osservatore esterno

Il Dejaloop è qualcosa di molto difficile da inquadrare. Tutti noi potremmo esserne protagonisti senza accorgercene. Magari ne potremmo avere una minima percezione, come capita con i deja-vù, ma riconoscere i nostri cicli ripetitivi non è una cosa così immediata. O almeno non per noi, ma per chi ci circonda sì. Chi abbiamo intorno potrebbe infatti notare l’eterno ripetersi degli eventi e delle azioni che ci blocca nel loop e farcelo notare. Quel qualcuno può essere qualsiasi osservatore esterno: un parente, un amico, un collega, persino un passante o uno sconosciuto. Solo quando qualcuno di questi osservatori ci farà notare che siamo assorbiti in un vortice, capiremo il significato di quelli che credevamo dei passeggeri deja-vù. Altro che: erano proprio dei Dejaloop!

Le situazioni tipo del Dejaloop

Dire sempre di sì. Tirarsi sempre indietro. O, ancora, pensare automaticamente che tutto andrà male, prima ancora di fare qualsiasi cosa. Oppure rimandare sempre a domani quello che può essere fatto oggi, ritrovandosi con l’acqua alla gola. Un po’ come quando eravamo studenti, e invece di studiare giorno per giorno si faceva il rush finale prima della verifica, l’interrogazione o l’esame. Di esempi di Dejaloop ce ne sono a milioni: ognuno di noi ne vive almeno uno. Un Dejaloop può essere anche il sistema di organizzazione aziendale o il modo di strutturare una giornata lavorativa. Di per sé, si tratta di situazioni positive, che aiutano a condurre le nostre vite. Ma cosa succederebbe se all’improvviso qualcosa cambiasse? I nostri schemi mentali e il sistema di organizzazione è capace di adattarsi al cambiamento e dare la giusta risposta? E quindi la vera domanda: il nostro Dejaloop ci aiuta o ci limita?

Il vocabolario del Dejalooper

Abbiamo sempre fatto così, Ci casco sempre, Trovo sempre lo stesso tipo di uomo, Le donne sono tutti uguali. Sì, anche il nostro modo di parlare svela molte volte i nostri Dejaloop! Del resto già Freud aveva parlato di lapsus. Perché in fondo è vero: noi siamo un po’ anche quello che diciamo! E davvero vogliamo identificarci con frasi fatte, trite e ritrite? O forse siamo qualcosa di più dei soliti discorsi fatti?

Le doti per uscire dal Dejaloop

Nessuna formula magica, nessuna epifania: Dejaloop non è (ancora) un metodo, ma solo un modo per chiamare l’eterna storia che si ripete nelle nostre azioni di tutti i giorni! E se questa storia non ci piace, c’è forse un modo per cambiarla? La risposta è sì, ma richiede un percorso personale molto coraggioso. Perché bisogna avere davvero un grande coraggio per mettersi in discussione!

Consapevolezza

Conosci te stesso

Umiltà

Riconosci i tuoi limiti

Elasticità

Sii flessibile e dinamico

Analisi

Guardati dall'esterno

Volontà

Trova la forza di cambiare

Determinazione

Impegnati per migliorare

Hai vissuto o stai vivendo un Dejaloop?

Raccontaci la tua storia: è il miglior modo per aiutare te stesso (e gli altri) a prendere consapevolezza del Dejaloop. Fidati di noi: i risultati saranno sorprendenti! 

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